ATTIMI
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io non so dove andare non so più cosa fare non mi riconosco… come sabbia bagnata sugli occhi come serpenti nel mio intestino come il vento dei miei ricordi come luci immobili… di pensieri statici dovunque io vada, ovunque io sia sempre insieme dovunque io vada, ovunque io sia (viaggiando attimi)
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CORRO, TREMO, PARLO
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mi hanno giudicato spesso per i miei capelli mi hanno detto troppe volte – dove vuoi arrivare?- mi hanno domandato quale fosse il mio problema ma non hanno mai capito che ero in pace con me stesso… se corro, tremo, parlo… non porre limiti ma giudica da dentro mi hanno cercato di rubare i sogni e la fantasia dicendo ciò che è vero e ciò che è falso mi hanno visto andare via dalla loro società ma non hanno mai capito che ero in pace con me stesso…
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ESSERE/APPARIRE
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getta quella maschera che ti copre il cuore e mostrati per tutto ciò che hai dentro è molto più importante cercarsi tra la gente che vivere ogni giorno di illusioni liberati dai falsi pregiudizi e dalle mode della forma e del momento impara a riconoscere in te stesso l’essenza della vita essere/non apparire ricordati che tutto ciò che hai avuto è frutto del lavoro di tuo padre prova a pensare fuori dalla massa essere/non apparire
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LABILE ISTANTE DI VUOTO
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ancora qui a vivere di immagini steso respiro discorsi già sentiti la quotidiana forma dell’interesse… maschera dovuta e consapevole ieri, oggi, domani…l’avere… il sacrificio delle idee nel sangue… amara delusione per le tue parole amara delusione guardo più in alto in questo labile istante di vuoto
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NESSUNA BANDIERA
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non avrò uniformi ne fucili gli ideali della tua nazione non sarò il tuo soldatino l’orgoglio della patria non alzerò le braccia in segno di vittoria ne servi ne padroni nessuna bandiera non farò la guardia per odiare chi mi è stato messo contro non avrò coscienza così sporca da servire questo Stato
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POLVERE
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chiuso in questo posto non ho ricordi immobile vi osservo ma ho un’immagine confusa e come questo vento conto i miei passi sequenze ripetute dei miei pensieri è la minima parte di quello che manca è la minima parte di quello che sento è la minima parte di quello che perdo è la minima parte… prestami i tuoi sogni le mie mani tra due sbarre si flettono in cerca di qualcosa o di niente
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SEDUTO A GUARDARE
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sul bordo di questi giorni vedo piccole macchie di un’unica voce tanti ricordi ancora, colori sbiaditi sugli occhi la voglia di restare assieme… e la paura di perdere tutto seduto a guardare le vostre mani strette seduto a guardare nel cuore ancora e ciò che è stato non è più così vicini senza saperlo…
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STABILITA’ PRECARIA
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chiuso in te stesso da una vita piatta di privazioni nei tuoi processi le tue verità lontano… chiuso per sempre dalla tua ipocrisia quanti morti ancora sulla tua strada? sei consapevole della sconfitta uomo di merda?
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MAI PIU'
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piangono i miei occhi lacrime di un tempo che non hanno mai fotografato ne visto prima non riesco a giudicarne l'odio non riesco a vivere quegli attimi da spettatore mai più! mai più! l'abominio più vile è uno scempio commesso con il libero assenso di chi adesso si pone come giudice ed eroe e ci parla di pace ai convegni mondiali poi produce le armi e alimenti i conflitti la tua noia… mi esplode dentro
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VITTIMA DEL TUO GIOCO
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provo a confondermi nel bianco per non dover svelare i miei contorni tra gente mai incontrata, rumori parole mai scandite libero un'idea, seduto sul gradino occhi sotto forme in moto… e se mi sveglio non c'è niente attorno una bottiglia vuota che sbatte (piano sui pensieri) non ho bisogno di fuggire qualcosa che ha legato dubbi senza nome respiro da una scatola più piccola l'invidia cieca libero un'idea seduto sul gradino occhi sotto forme in moto… e se mi sveglio non c'è niente attorno una bottiglia vuota che sbatte (oggi più di ieri) hai perso l'occasione di essere un amico sei vittima del gioco che hai creato un numero nel mucchio…
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