Parola come strumento politico di scelta consapevole sul quotidiano.
Parola e politica. Considerazioni, situazioni ideologiche, il quotidiano. Parola come strumento politico di scelta consapevole sul quotidiano. Parole e Contrasto. Naturale necessità “fisiologica”.
Politica. Non come forma desueta di dettaglio, non come potere di ritorno. Lontano dalla feccia di partito, da colori, da simboli e pedine d’interscambio. Parole costruite sulla sabbia. Politica nel quotidiano. Non come sterili ravacholismi ereditati, non come venduto. Nessun antagonismo della forma, nessun antagonismo patinato, nessuna gerarchia…
Politica d’approccio, di respiro. Politica e necessità di consapevolezza, di percezione…politica nelle parole come bisogno vitale di confronto e posizione, scelta senza vincolo, rifiuto dell’indotto.
Parole, Contrasto e politica. Vita di ogni giorno.
Un tavolo. Quattro persone. Sabato sera. Parola. Il senso di tutto questo. Qualcosa in proposito, un tentativo. E…la voglia di farlo. “Ci sarà un perché?”. Il quotidiano, nel quotidiano. Scelte come difesa. Autogestione. Non come riparo. Non come rifugio. Ogni volta ancora. E questo è già risposta. Ed esserci è già risposta. In un abbraccio, nel volantino che secco stacca, in ogni stanza non condivisa, in tutto ciò che non ha tocco e tange, negli angoli, nel tempo che attraversa questa sera andata, nell’odio che mi allunga i giorni, in quello che riporti dentro, nell’enfasi che spegne, in ogni passo incerto, in tutte le domande a cui non ho saputo dar ragione, negli urli già dissolti tra le costole di queste mura, in ogni sguardo, in ogni suono, in ogni debole respiro, nei segni che riscrivono pareti, in tutte le premesse, nello svagare senza cognizione, in ciò che cerco, nelle lusinghe profumate, in tutto ciò che abbaia, nell’etimo che resta vuoto sorso, nel tuo filosofare triste, in ciò che sfiora e accende il moto, nel divenire senza il concepito, nell’ostinarsi, in tutto questo ancora…
Un tavolo. Quattro persone. Sabato sera. Parola. Il confronto. Qualcosa in proposito, un tentativo. Non certo per il suono del parlare. Intersecare punti di vista. Creare situazioni d’incontro. Nessuna verità. Nessun messaggio indotto. Niente musica. Niente di tutto questo. Un aspetto, una posizione dinamica. Sentirsi vivere. Provare a farlo, lontano. Provare a farlo come individui, nell’insieme. Per continuare ad esserci. Muove. Cieco. Limite. Non sempre muove. Spegne, ciò che non arriva. Sloganistica da contro-sloganistica. Scarno vuoto etilico. Succede. Parola. Essenza in esistenza. Solo una parte del complesso. Solo una piccola parte del complesso. Vettore, mezzo, tratto, il “come…per”. Niente musica. Parola. E tutto quanto ancora. E tutto quanto ancora non è stato detto… |